martedì 9 settembre 2014

Aridalli con Villa Torlonia !!!!

mEMORIA IL COMUNE: NON SI ESCLUDE ALCUNA IPOTESI. PACIFICI: ASCOLTARE I SOPRAVVISSUTI

Museo della Shoah, ore decisive
Sede provvisoria, poi Villa Torlonia

Giovedì il Consiglio della comunità ebraica. Pacifici: «Decidono i sopravvissuti, al di là delle regole». Il Campidoglio teme il danno erariale per i milioni spesi e stanziati

di Al. Cap.

 

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Giovedì il Consiglio della comunità ebraica romana si riunirà, a porte aperte, e dopo il dibattito - al quale parteciperà anche il progettista Luca Zevi - voterà la linea, l’indirizzo, per il presidente della Fondazione. E se Riccardo Pacifici pare tirare dritto sull’ipotesi Eur - «io farò quello che chiederanno i nostri sopravvissuti, al di là di quello che vogliono dirci le regole della burocrazia, l’opportunità politica, il rispetto certamente anche del lavoro fatto da tanti» - dal Comune, adesso, fanno sapere che «tutte le ipotesi rimangono in piedi». Inclusa quella, allo stato forse più probabile, di una soluzione «provvisoria» per il Museo della Shoah all’Eur in attesa della definitiva realizzazione di Villa Torlonia. 

Ipotesi, al momento, visto che il dibattito è aperto anche all’interno della stessa comunità ebraica: di certo, dopo la pubblicazione della notizia sul Corriere , sono state molte le prese di posizione. Interne ed esterne alla comunità: da Gad Lerner al senatore Manconi, dai costruttori dell’Acer all’ordine degli Architetti, che ieri ha rivolto un appello al Campidoglio affinché non solo il museo di Villa Torlonia ma anche altri progetti (dalla città dello sport di Calatrava alla Nuvola di Fuksas) non vengano accantonati. In ogni caso, la discussione è aperta: di certo tra la base della comunità è opinione diffusa che fare il museo in tempi brevi significherebbe garantire ai sopravvissuti la possibilità di vederlo realizzato. Lo dice lo stesso presidente Riccardo Pacifici: «Avendo ascoltato molti sopravvissuti io so quanto loro tengano alla possibilità di vedere il Museo. Su questo l’amministrazione comunale sta ragionando». Il progettista Luca Zevi: «Io rispetto la posizione dei sopravvissuti, per questo credo sia giusto indicare una sede provvisoria per il museo da utilizzare finché non verrà ultimata quella definitiva, a Villa Torlonia». In Comune, dunque, si riflette: ma il rischio di incorrere in un danno erariale (15 milioni spesi per il terreno, oltre venti già stanziati e fuori dal patto di stabilità) sembra adesso infastidire non poco il sindaco Ignazio Marino. 

9 settembre 2014 | 11:53

 

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