giovedì 24 dicembre 2015

ci risiamo...

L’EMENDAMENTO

Museo della Shoah, ecco la deroga
al Patto di stabilità: via ai lavori

Dalla Legge di stabilità la possibilità al Comune di spendere tre milioni di euro. L’architetto Zevi: «È un momento importante, si conclude ciclo complesso»

di Alessandro Capponi

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Mancava giusto un tassello, ed è arrivato ieri: la prima pietra del Museo della Shoah a Villa Torlonia, opera progettata e attesa a Roma da tanti anni, sarà posata con ogni probabilità nel luglio del 2016. L’architetto Luca Zevi, che ha firmato il lavoro, ammette che «è un momento importante, si conclude un ciclo amministrativo molto complesso, e adesso finalmente non solo la città ma l’Italia potrà avere il Museo».

L’emendamento

L’emendamento alla legge di Stabilità ricalca quello già realizzato nel 2013, quando Mario Monti escluse dal Patto di stabilità la cifra destinata all’opera: quei soldi non sono mai stati spesi e dunque è stato necessario un nuovo intervento. Nel prossimo anno, dunque, il Comune avrà la possibilità di spendere «tre milioni» di euro fuori dal Patto. «Dopo le numerose frenate della destra, ed il tempo purtroppo perso durante l’amministrazione Marino — dicono la parlamentare Pd Lorenza Bonaccorsi e il renziano romano Luciano Nobili — per dare concretezza ad una realtà presente in molte capitali europee, finalmente si è arrivati con l’approvazione della Legge di Stabilità all’esclusione dei 3 milioni di euro, necessari per il Museo della Shoah, dalle spese di Roma Capitale».

Ora la firma

I prossimi passi sono, praticamente, già decisi: tutte le procedure sono state espletate, compresa l’aggiudicazione definitiva, quindi adesso il Campidoglio dovrà firmare il contratto con l’impresa aggiudicatrice e, presumibilmente nella prossima estate, a Villa Torlonia si comincerà a lavorare. «Sono molti mesi che ci battiamo - dicono gli esponenti Pd — perché finalmente a Roma possa vedere la luce un progetto coltivato da molti, quello del museo della Shoah. Per questo vogliamo ringraziare il governo e i tanti che in Parlamento hanno permesso di conseguire questo risultato che onora Roma, città che ha conosciuto il dramma della deportazione e guadagnato sul campo la medaglia d’oro per la Resistenza».

24 dicembre 2015 | 09:48

 

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