Dal sito Archiportale, il progetto definitivo del Museo della Shoah
"Una scatola nera, costruita con i nomi delle vittime romane della Shoah, che grava sulle nostre teste ad indicare come i germi di quella immane ed incomparabile tragedia incombano ancora su di noi. Entrati nella scatola nera, uno scalone centrale conduce immediatamente in sommità donde, lungo una rampa discendente che si spinge in profondità nel terreno, si snoda il racconto dello sterminio: il percorso comincia dalla fine, la camera a gas, per risalire ai prodromi, documentare lo sviluppo della vicenda e culminare in una grande sala ipogea dominata dal plastico del luogo-simbolo, il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
Caratteristica saliente del progetto è l’assoluta coincidenza dei percorsi, abitualmente separati, per soggetti abili e diversamente abili: se la Shoah rappresenta la più tragica espressione di discriminazione fra gli esseri umani – superiori e inferiori, carnefici e vittime – il cammino di visita del museo, che vuole ricordare quel baratro con l’esplicito intendimento di scongiurarne ogni sorta di replica, è uguale per tutti, cancella qualunque forma di emarginazione.
Il Museo Nazionale della Shoah sorgerà sulla via Nomentana, in un piccolo lotto di terreno (poco meno di mq. 3.000) confinante con Villa Torlonia. Una scelta particolarmente significativa, sia perché il sottosuolo della villa è interessato dalla presenza di due antiche catacombe ebraiche, sia perché l’intero complesso è stato trasformato, nel corso degli ultimi decenni, in parco museale.
Due saranno gli accessi, rispettivamente da via Alessandro Torlonia e dalla villa. Dalla strada l’atrio d’ingresso sarà raggiungibile camminando lungo un portico ribassato sul quale incombe, con tutto il suo peso fisico e simbolico, la scatola nera. Dalla villa, attraverso un varco praticato nel muro di recinzione in prossimità della Casa delle Civette, si imboccherà il percorso dei giusti, una lunga promenade nel verde punteggiata dai nomi di coloro che misero a repentaglio la propria incolumità per salvare la propria umanità, prestando soccorso agli ebrei perseguitati.
L’atrio d’ingresso e la sala soprastante, dedicata a Primo Levi saranno ospitati all’interno di un volume in laterizio, a forte valenza emozionale, che va restringendosi verso l’alto. Tale volume verrà “sfondato” a più riprese per lasciar passare una aereo percorso pedonale che conduce ai due livelli inferiori dell’esposizione.
Al primo livello interrato, affacciati su un giardino ribassato, saranno ospitati una sala-conferenze, una biblioteca-videoteca-centro di documentazione e la sala delle esposizioni temporanee. Quest’ultima sarà dedicata prevalentemente alla documentazione dei fenomeni di intolleranza, sopraffazione e sterminio che ancora imperversano, a significare come il ricordo della Shoah non debba tradursi in una celebrazione vuota ma, al contrario, in un forte impulso a combattere l’ingiustizia che ci circonda. Al livello d’ingresso, leggermente ribassato rispetto al piano stradale, troveranno posto, al termine del percorso espositivo, l’amministrazione, la libreria e la caffetteria, affacciata anch’essa sul giardino in direzione di Villa Torlonia.
Al di sotto di tutto, due piani di parcheggi interrati raggiungibili da via Alessandro Torlonia attraverso una rampa carrabile, e i locali destinati agli impianti tecnici e ai depositi.
Per quanto riguarda gli spazi interni del museo, la superficie espositiva prevista è di mq. 2590, quella dei servizi ai visitatori di mq. 587, quella per depositi e locali tecnici di mq. 922, quella del parcheggio sotterraneo di mq. 4.200.
La superfici esterna a giardino è di mq. 917, quella interessata dal percorso dei giusti di mq. 85."
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