mercoledì 15 ottobre 2014

Niente, non c'è speranza...

Si noti come, senza un filo di ironia, Repubblica riporta che il CDA di una fondazione privata ha preso delle decisioni sull’Urbanistica di Roma….

Museo Shoah di Roma a Villa Torlonia, i lavori entro gennaio 2015
Lo ha deciso il cda della fondazione. Ora il Comune provvederà all'apertura delle buste per determinare chi dovrà aggiudicarsi la gara
Lo ha deciso, all'unanimità, il collegio dei fondatori della Fondazione Museo della Shoah. Adesso il Comune provvederà all'apertura delle buste per determinare chi dovrà aggiudicarsi la gara. L'obiettivo è iniziare i lavori al più presto, entro gennaio 2015. La Casina dei Vallati, offerta da Roma come sede della Fondazione Museo della Shoah, verrà resa disponibile per la formazione di studenti e professori e come ulteriore sede espositiva. 


"Roma, dunque, avrà finalmente un luogo per ricordare la tragedia delle deportazioni e dello sterminio degli ebrei e per tramandare alle future generazioni il valore della memoria come antidoto contro ogni forma di intolleranza e di odio. Il valore culturale di una sede museale come quella che finalmente Roma avrà è inestimabile - ha commentato il sindaco di Roma, Ignazio Marino - Tutti noi dobbiamo impegnarci, ogni giorno, per tenere vivo il ricordo di quanto avvenne durante gli anni del nazifascismo. E dunque la decisione di oggi è tanto più simbolica in quanto avviene alla vigilia dell'anniversario del rastrellamento degli ebrei romani del 16 ottobre 1943, e a pochi giorni dal viaggio della memoria che, domenica prossima, porterà ad Auschwitz e Birkenau circa duecento studenti delle scuole della Capitale". Per il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti "oggi scriviamo una bella pagina della storia della città di Roma. La decisione all’unanimità presa questo pomeriggio dal Cda della Fondazione del Museo della Shoah rappresenta infatti un passaggio decisivo che regalerà alla nostra città e al mondo intero una straordinaria struttura per mantenere viva la Memoria di una tragedia che nessuno di noi deve dimenticare".

Il sindaco ha poi voluto ringraziare il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, per aver ritirato le proprie dimissioni dagli organi della Fondazione "con l'obiettivo di accelerare l'iter per la realizzazione della nuova sede museale". Il consiglio della comunità ebraica di Roma, infatti, ha votato domenica sera "un documento che chiede a Pacifici di ritirare le dimissioni dal cda della Fondazione Museo della Shoah - ha spiegato il portavoce della Comunità, Fabio Perugia - Pacifici ha quindi avuto un confronto con il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e l'assessore alle Periferie del Comune di Roma Paolo Masini i quali lo hanno invitato a restare".

Intanto, il sindaco di Roma Ignazio Marino e il governatore Nicola Zingaretti avevano scritto una lettera indirizzata al presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici: "Abbiamo bisogno di rinnovare quel patto di fratellanza, amicizia e solidarietà che lega tutti noi. E' questo del resto lo spirito con cui tutti insieme abbiamo immaginato la costruzione del Museo della Shoah. Certi di una tua riflessione non formale che ti porti a continuare nel tuo impegno nella Fondazione, siamo pronti a proseguire insieme in questo complesso ma doveroso impegno. Caro Riccardo - esordiscono i due amministratori - siamo sinceramente dispiaciuti delle tue recenti dichiarazioni e allo stesso tempo siamo preoccupati dalla prospettiva di una tua possibile uscita dalla fondazione Museo della Shoah. Da anni percorriamo una strada di impegno comune per combattere ogni forma di antisemitismo, per restituire alle vittime della Shoah il giusto tributo, per onorare i sopravvissuti facendoli sentire, finalmente i primi cittadini di una città e un Paese che non vuole dimenticare. Soprattutto ci siamo battuti per diffondere tra le giovani generazioni la coscienza e il ricordo di ciò che è stato". "In questo nostro impegno rientra il progetto per il museo della Shoah. E' un progetto in cui crediamo e che anche in questi anni segnati da duri tagli pubblici abbiamo sempre difeso e portato avanti - continuano - Abbiamo annunciato la prima pietra del museo a villa Torlonia entro il 27 gennaio del 2015 e per questo abbiamo lavorato per reperire una sede provvisoria della fondazione (la Casina dei Vallati) subito a disposizione per avviare la didattica, l'utilizzo della biblioteca e della videoteca che con grande passione è stata creata. I problemi ci sono, non possiamo negarlo, ma siamo nelle condizioni di pensare serenamente al futuro.
Per farlo abbiamo bisogno ovviamente anche del tuo sostegno".

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