Decisamente la classe politica romana batte ogni record di incoerenza logica
e di incapacità decisionale. Tutta questa ammuina, ma i soldi non ci sono...
La sede del museo della Shoah:
il Comune sceglie Villa Torlonia
Domenica pomeriggio il cda decisivo della Fondazione Campidoglio
L'avvocatura: rischioso cambiare luogo. Forse all'Eur sarà allestita la sede
provvisoria
di Alessandro Capponi
Nel primo pomeriggio, domenica, si capirà ufficialmente il futuro che
attende il museo della Shoah, ma già prima della riunione del cda della
Fondazione è chiarissimo l'orientamento del Comune: aprire le buste per
aggiudicare la gara di Villa Torlonia. L'ipotesi Eur, auspicata dal
presidente della Comunità ebraica, Riccardo Pacifici, e caldeggiata dalla
base e in qualche modo dai sopravvissuti - nei loro cuori la speranza di
riuscire a vedere il museo di Roma dedicato alla memoria - potrebbe tornare
buona per un allestimento temporaneo, almeno per ricordare degnamente
l'anniversario della liberazione di Auschwitz, a gennaio. Ma è chiaro che le
condizioni economiche devono essere adeguate a quelle delle casse (vuote)
del Campidoglio.
In queste ore si susseguono i contatti tra l'Ente Eur e Pacifici, ma ciò che
appare certo, alla vigilia della riunione decisiva, è che il Campidoglio,
grazie alla consulenza soprattutto dell'avvocatura comunale, ha preso una
decisione, stabilito una rotta dalla quale, salvo correre elevatissimi
rischi erariali, non ci si potrà discostare troppo. Ma comunque quella di
domani pomeriggio s'annuncia come una riunione decisiva: il presidente Leone
Paserman, il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo
Gattegna, il sindaco Ignazio Marino, il presidente della Regione, Nicola
Zingaretti, si incontreranno per trovare una soluzione alla questione nata
in estate, con la richiesta di Piero Terracina - sua e di altri
sopravvissuti - di riuscire a vedere il museo di Roma prima di morire.
Al cda della Fondazione parteciperà eccezionalmente anche l'assessore ai
Lavori pubblici, Paolo Masini. Toccherà a lui rendere nota la posizione del
Campidoglio: deciderà lui quali parole usare ma è chiaro che non c'è alcuna
intenzione di non aprire le buste della gara per il museo di Villa Torlonia
(progetto di epoca veltroniana, progettista Federico Zevi, oltre 20 milioni
già stanziati, una quindicina spesi per espropriare l'area). Anche perché
viste le delibere comunali il museo della Shoah di Roma può soprgere
solamente là, l'esproprio fu eseguito con quell'unica finalità.
Naturalmente il Campidoglio ascolterà le richieste del presidente Pacifici,
da tempo impegnato per l'ipotesi Eur e, più in generale, per trovare una
soluzione che soddisfi le richieste dei sopravvissuti (e di parte della
comunità). Anche il Comune confida di poter venire incontro alle richieste
di Piero Terracina ma domani al cda racconterà delle perplessità
tecnico-amministrative legate allo spostamento del progetto. Anche perché se
da Villa Torlonia non si può tornare indietro è evidente che una sede
temporanea del museo non potrà realizzarsi con la spesa prevista
inizialmente per l'Eur, quando fu ipotizzato un trasferimento definitivo. La
discussione, dunque, s'annuncia complessa: e, soprattutto, decisiva.
28 settembre 2014 | 10:51
Corriere della Sera
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_settembre_28/sede-museo-shoah-com
une-sceglie-villa-torlonia-f18123d8-46eb-11e4-b58c-ffda43e614fc.shtml
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